Questa settimana, al Foiling SuMoth Challenge (FSMC) Federico Romeo, il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale dell’Università La Sapienza di Roma, presenta la prima fase di un progetto ambizioso: costruire e far navigare l’International Moth (IMCA) foiling più sostenibile ed efficiente di sempre. Un’iniziativa che coinvolge direttamente Comar Yachts, impegnata a supportare il team universitario non solo mettendo a disposizione il proprio know-how, ma anche fornendo materiali di risulta recuperati dalla produzione dei suoi catamarani, poco meno di 20 metri, decisamente più grandi del piccolo Moth da 3,35 metri che gli studenti stanno realizzando. “Nel cantiere di Fiumicino abbiamo trovato materiali estremamente interessanti per il nostro progetto” dice Romeo, team leader del gruppo di lavoro “Le lastre in composito, già pronte e semplicemente da modellare, provengono per lo più dai ritagli delle paratie o dalla lavorazione degli oblò. Elementi piccoli, se paragonati a un catamarano di 65 piedi, ma perfetti e preziosi per il nostro Moth.” La stessa filosofia è stata applicata anche alla resina: quella in eccesso rispetto alla costruzione delle imbarcazioni è stata recuperata e messa a disposizione del team, in quantità sufficiente a realizzare molte, se non tutte , le componenti del prototipo. Lo stesso vale per il carbonio, nei suoi ritagli unidirezionali e bidirezionali, utilizzato come rinforzo strutturale nei limiti imposti dal regolamento, che non consente di impiegare più di due chilogrammi di questo materiale”. Questa collaborazione con il Foiling Sailing Team rappresenta un esempio concreto di economia circolare applicata alla nautica, dove tecnologia, innovazione e sostenibilità si incontrano per dare nuova vita a ciò che altrimenti andrebbe scartato.